Alle ore 18.30 nella sala conferenze del Museo Sartorio (Sala Costantinides) a Trieste si terrà il primo degli eventi culturali organizzati dal Museo della Risiera di San Sabba-Monumento Nazionale per il Giorno della Memoria 2025: la presentazione dell’ultimo libro dello scrittore e saggista Frediano Sessi.
Interverranno l’Autore e Tristano Matta, presidente dell’Istituto Regionale per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea nel Friuli Venezia Giulia – IRSREC FVG. Introdurranno Anna Krekic, conservatrice della Risiera di San Sabba, e Annalisa Di Fant, curatrice del Museo della Comunità Ebraica di Trieste “Carlo e Vera Wagner”.
L’evento è realizzato in collaborazione con il Museo della Comunità Ebraica di Trieste “Carlo e Vera Wagner” e l’IRSREC FVG.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Frediano Sessi
Quando imparammo la paura. Vita di Laura Geiringer sopravvissuta ad Auschwitz
Marsilio, Venezia, 2025, 160 pagine
Il giorno e l’ora della liberazione dai campi di concentramento vengono spesso raccontati e rappresentati come un ritorno alla vita e la fine di atroci sofferenze. Non è stato così per molti dei prigionieri dei Lager, tanto meno per le poche donne scampate all’orrore. E non è stato così per Laura Geiringer, unica sopravvissuta della sua famiglia, tornata a casa con la consapevolezza di dover impiegare tutte le sue forze per ricominciare a vivere. La vergogna e il disgusto per quanto subito la spingono a tacere: chi le crederebbe? A chi parlare dei tremendi esperimenti che il professor Carl Clauberg conduceva sui corpi delle donne ad Auschwitz? Chi non aveva esperienza del Lager non poteva capire, forse non sarebbe nemmeno riuscito ad ascoltare. Unico sfogo per sfuggire al ricordo delle abiezioni di Birkenau è il diario di memorie a cui affida i suoi pensieri.
Grazie a quelle parole, a nuovi documenti e a testimonianze inedite, Frediano Sessi ricostruisce la tragica storia di Laura e della sua famiglia, dalla serenità dell’infanzia all’ignominia delle leggi razziali; dalla tentata fuga a Gruaro alla detenzione a Venezia; dal tragico trasferimento ad Auschwitz sul medesimo convoglio di Primo Levi al tentativo di riprendere, dopo la liberazione, un’impossibile normalità. Accanto alle storie sia degli aguzzini sia delle compagne che con lei hanno condiviso torture e vessazioni, emerge con forza in queste pagine il desiderio di resistere con ogni mezzo a quel male assoluto.