Fino all’8 giugno è visitabile nelle sale espositive del Bastione Fiorito al Castello di San Giusto la mostra Verso le vette. L’alpinismo e Trieste. La mostra racconta anche l’alpinismo triestino durante la seconda guerra mondiale e in particolare le vicende dei “Bruti di Val Rosandra”, alcuni dei quali trovarono la morte durante l’occupazione nazista del Litorale Adriatico. Fra loro, Dario Ceglar: nel 2023 il Museo della Risiera di San Sabba – Monumento Nazionale ha ricevuto in dono da parte della famiglia un piccolo e interessante nucleo di documenti che lo riguardano.

I Bruti di Val Rosandra
All’inizio del secondo conflitto mondiale si forma un gruppo di ragazzi che si allenano sulle pareti della Val Rosandra, animati dalla smania di dimostrare le proprie doti arrampicatorie. Giovanissimi e liberi dai vincoli che comportava esser parte di una scuola nazionale CAI, entrano in contrasto con i rappresentanti della vecchia guardia, istruttori della scuola di roccia della Val Rosandra e membri del Gruppo Alpinisti Rocciatori Sciatori della Società Alpina delle Giulie. I “Veci” (vecchi, in dialetto triestino), detti anche i “Bei” (belli), sono allora i dominatori indiscussi della Valle. I nuovi arrivati si autodefiniscono per contrasto i Brutti (poi “Bruti”) e sfidano la vecchia guardia, aprendo in Val Rosandra vie che sono entrate nell’immaginario di generazioni di alpinisti triestini.
Ma la guerra colpisce duramente i Bruti. Negli anni dell’occupazione nazista di Trieste alcuni di loro, entrati nelle formazioni partigiane o sospettati di opposizione, trovano la morte.
Sono:
Dario Ceglar viene deportato a Buchenwald il 21 giugno 1944 e risulta poi disperso, probabilmente deceduto per malattia a Wöbbelin, sottocampo di Neuengamme, dopo il 22 aprile 1945.
Just Blažina, Giulio Della Gala e Luciano “Ciano” Soldat sono tra gli impiccati nell’eccidio di via Ghega a Trieste avvenuto per mano nazista il 23 aprile 1944.
Ezio Rocco, giustiziato nella seconda metà del 1944, compare nella nota “lista Bubnič” delle persone assassinate nel lager della Risiera di San Sabba di Trieste.
Nel dopoguerra qualcuno dei Bruti cade in montagna. Altri, sopravvissuti, si iscrivono all’Associazione CAI XXX Ottobre, il cui Gruppo Rocciatori nel 1991 sarà ribattezzato “i Bruti di Val Rosandra”. Una lapide, in Val Rosandra, ricorda i Bruti caduti in guerra o in arrampicata.
Verso le vette. L’alpinismo e Trieste
Castello di San Giusto
Bastione Fiorito
6 dicembre 2024 – 8 giugno 2025
L’ingresso alla mostra è incluso nel biglietto del Castello di San Giusto.
La mostra Verso le vette. L’alpinismo e Trieste è curata da Anna Krekic, conservatrice della Risiera di San Sabba e del Castello di San Giusto, e da Flavio Ghio, alpinista e scrittore.
È stata realizzata dal Comune di Trieste – Musei Storici – Museo del Castello di San Giusto in collaborazione con le principali realtà che sul territorio si occupano di alpinismo: le due sezioni triestine del Club Alpino Italiano, Associazione XXX Ottobre e Società Alpina delle Giulie, e lo Slovensko Planinsko Društvo Trst – SPDT.
