Mostra aperta fino al 3 dicembre
Sala delle Commemorazioni
Museo della Risiera di San Sabba
Nella Sala delle Commemorazioni è visitabile fino al 3 dicembre 2023 la mostra Dall’Italia ad Auschwitz. Inaugurata il 7 settembre alle ore 17.30, ha dato avvio al programma di eventi culturali 1943-2023. Trame intrecciate di memoria, promosso dal Comune di Trieste – Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo in occasione degli ottantesimi anniversari che ricorrono quest’anno, dall’Armistizio dell’8 settembre alla partenza del primo convoglio di deportati razziali da Trieste il 7 dicembre. Gli eventi sono realizzati con il contributo del Ministero della Cultura. L’esposizione è stata realizzata nel 2021 a Roma dalla Fondazione Museo della Shoah per la cura degli storici Sara Berger e Marcello Pezzetti. Descrive la storia di tutte le persone, ebree e non ebree, arrestate tra il 1943 e il 1944 nel territorio italiano e deportate nel complesso concentrazionario di Auschwitz-Birkenau.
A Trieste, in occasione degli ottantesimi anniversari 1943-2023, ne viene proposta una speciale versione adattata al contesto della Risiera di San Sabba dallo storico Matteo Perissinotto, con il coordinamento di Anna Krekic, conservatore del Museo e Monumento Nazionale.
La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione con la Fondazione Museo della Shoah di Roma e con il Museo della Comunità Ebraica di Trieste “Carlo e Vera Wagner”.
Sarà visitabile fino a domenica 3 dicembre 2023, a ingresso libero durante l’orario di apertura della Risiera di San Sabba (fino al 30/09 tutti i giorni 9-19; dal 01/10 al 03/12 tutti i giorni 9-17).
L’ingresso è libero.
Il percorso espositivo e la ricerca
Il percorso espositivo si apre con un’introduzione sulla storia e la struttura di Auschwitz-Birkenau dal 1940 al 1943, periodo precedente l’arrivo dei primi prigionieri giunti dall’Italia. La sezione è illustrata dalle nuove assonometrie dei campi realizzate dall’architetto Peter Siebers. Si prosegue con una sezione dedicata ad alcuni dei trasporti partiti dal territorio italiano, con volti e numeri dei deportati di ogni convoglio. Infine, si racconta l’arrivo ad Auschwitz-Birkenau, mettendo in luce la specificità della sorte degli ebrei deportati, che costituiscono la maggior parte delle vittime: dalla selezione all’arrivo all’omicidio sistematico di massa. Gli ebrei sopravvisuti alla selezione e i prigionieri “politici” venivano invece immatricolati e marchiati con il tatuaggio, entrando poi nel complesso concentrazionario.
L’esposizione presenta considerevoli novità storiografiche, frutto di un lungo lavoro di ricerca effettuato dai curatori, Marcello Pezzetti e Sara Berger, insieme ad autorevoli studiosi della Shoah, della deportazione ebraica e della deportazione politica. Si è scoperta così la rilevante consistenza dei deportati “politici” non ebrei ad Auschwitz, come pure la presenza, nei convogli, di donne e uomini rom – dato fino ad oggi sconosciuto – arrestati nell’Adriatisches Küstenland. Sono state individuate nuove cifre della deportazione ebraica, compresa l’individuazione di nuove date di partenza dei trasporti. È emersa la notevole consistenza di coniugi e figli di matrimoni misti, così come la loro specifica sorte all’interno del campo. Sono stati proposti, nell’intento di dare un volto alla deportazione, nuovi percorsi biografici di molte vittime, sia tra i “sommersi” sia tra i “salvati”.